Le immagini di Faliero Ignesti ci aiutano a perlustrare quasi mezzo secolo di storia, raccontandoci di un personaggio dal coraggio al limite dell’incoscienza e nello stesso tempo dotato di una sensibilità umana ed estetica che contribuiscono a rendere la sua fotografia oltremodo apprezzabile.
Colpiscono della sua vita gli incontri con i personaggi immortalati nei suoi scatti che hanno fatto la storia, da Francesco Baracca a Gabriele D’Annunzio; o il peregrinare dalla Toscana alla Libia, dal Friuli a Milano, per scegliere di fermarsi infine nella piccola Valdagno.
Le immagini si fanno memoria di avvenimenti lontani nel tempo come la Guerra Italo-Turca o la Grande Guerra, arricchite da un punto di vista innovativo per quel periodo quale la ripresa aerea.
Gli scatti degli interni della Città Sociale ci sono sicuramente più familiari, ma l’utilizzo della luce che inonda gli ambienti, li disegna e li definisce, ci lascia comunque ammaliati: oltre ad una notevole padronanza della tecnica, le immagini testimoniano anche una forte capacità di strutturazione e composizione dello spazio, testimoni di una passione per la fotografia che va ben al di là della produzione per una committenza.
La stessa passione che si trova poi nei ritratti, soprattutto quelli scattati all’amata moglie, che pur influenzati dai canoni in uso agli inizi del ‘900, riescono ad esprimere l’intimità con il soggetto.
La mostra propone la narrazione di questa storia, che, attraverso la biografia di Faliero Ignesti, permette di raccontare anche una piccola parte dell’evoluzione della fotografia della prima metà del secolo scorso.
